Scudo e illusioni

Scudo e illusioni

Fra propaganda e approssimazione, si rischia di fare guai seri o di infondere illusioni che sono basate sul nulla.

Allora, il nostro spread è il differenziale di tasso di interesse che paghiamo sul nostro debito rispetto a quello più basso, che è quello della Germania, è stato sempre alto.  Non è vero che c’è stata una stagione in cui non c’era. Era basso rispetto a se stesso, ma, per esempio, era più alto di quello del Portogallo o della Spagna.

Questo è segno che anche con antidolorifici massicci, messi in circolo dalla Banca Centrale Europea, in Italia il dolore si sentiva. L’Italia l’ha avvertito come un possibile rischio, però era messa la prova perché aveva avuto l’assegnazione della maggior parte dei fondi europei, ma deve prendere un ritmo di crescita superiore alla crescita del costo del debito pubblico.

La Banca Centrale Europea ha stabilito che a luglio avrebbe fatto un aumento dello 0,25 e a settembre, probabilmente, di un altro 0,25. Totale: 0,50. Negli Stati Uniti, nel frattempo, il tasso di interesse era a 1 e, nel frattempo, sono passati dieci giorni, ed è a 1,75, perché, all’ultimo momento hanno fatto un ulteriore aumento dello 0,75. Hanno una posizione di infrazione diversa e tutto quello che volete.

Invece in Italia, 0,25 annunciato – e non fatto – ha mosso immediatamente lo spread italiano, perché esiste il rischio, perché il nostro debito è esagerato.

A questo punto, a seguito della divaricazione, c’è stato un consiglio della BCE che ha dato ordine, entro la fine luglio, di preparare uno scudo.

Qui hanno tutti i giornali italiani hanno esultato per lo scudo della BCE, ma non esiste scudo nei confronti della realtà. Non esiste l’antidolorifico in grado di eliminare qualsiasi dolore. Quello si chiama sedazione profonda, è la morte in buona sostanza.

Quello che uno scudo può fare è cercare di intervenire laddove la speculazione divarica i tassi d’interesse, ma la condizione che le che dà quella divaricazione, cioè l’esagerazione del debito e la crescita troppo bassa rispetto alla crescita del prezzo – quindi del costo di quel debito pubblico – non può essere impedita con un provvedimento.

Qualcuno è convinto che le banche centrali abbiano il potere sui mercati: tu puoi spendere quello che vuoi, tanto la banca centrale è sovrana e stampa denaro, che non vale più nemmeno la carta su cui è stampato però.

La Repubblica di Weimar arrivò ad avere le banconote stampate da una parte, sola perché se la giravi e facevi stampare la seconda parte già aveva perso valore. Quella è una tragedia, non è una soluzione. Quello è il disfacimento, non è la costruzione.

Allora noi abbiamo tutte le condizioni per metterci nell’ordine di idee che i soldi che ci sono devono essere utilizzati per creare ricchezza, quindi creare occupazione, creare istruzione, creare ascensori sociali e promozione dei più bravi e così far scendere, gradualmente, nel tempo, il peso percentuale del debito.

Ma se qualcuno pensa di fare la campagna elettorale, che dura un anno, proponendo sussidi e solidarietà agli affamati, ì ai disperati, agli ultimi, gli stanno fregando tutto, perché li faranno vivere in un Paese non più capace di creare ricchezza. E non c’è nulla che faccia male alla povertà, tanto quanto la povertà, quindi attenzione a non coltivare illusioni non fondate e a non creare guai grossi, quali si sono, in qualche modo, già visti.

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