Firma il Manifesto “Per un Iran libero”

Firma il Manifesto “Per un Iran libero”

Per ogni donna, piccola o grande che sia

Per ogni ragazzo e per ogni uomo

Per ogni essere umano che ami la libertà

Non è tempo di tiepide condanne. Non si può restare indifferenti di fronte a quello che da mesi accade in Iran. Dobbiamo condannare con forza e senza compromessi le violenze del regime degli ayatollah, autorità guidate dall’odio e dal fanatismo religioso, che opprimono, seviziano e uccidono qualsiasi persona ritenuta impura. Le loro sono regole macchiate di sangue. Il loro credo è morte e violenza.

Eppure, il desiderio di libertà è più forte del terrore imposto dal regime. A differenza del passato, le proteste a Teheran e in tutto il Paese si stanno rivelando insopprimibili. Quella a cui assistiamo è una lotta tenace senza leader, ma guidata da una semplice richiesta: Jin, Jian, Azadi. Donna, vita, libertà.

Cancellare la femminilità e la bellezza è quello che desidera il regime. Comprimere ogni spazio di libertà è la sua missione, con la polizia morale che ritiene di rafforzare i propri principi con le bastonate e le autorità religiose che erogano condanne a morte contro “i nemici di Dio”.

Non possiamo restare inerti di fronte a minorenni violentate e uccise perché non indossano un velo, a madri costrette a tacere o  a mentire per non fare la stessa fine delle figlie, a padri privati di ogni prospettiva per le proprie famiglie.

Le donne e gli uomini iraniani sanno che il tempo del regime sta finendo, in loro arde la fiamma della libertà. Le violenze e le minacce del regime non riusciranno a spegnerla.

Di fronte a tutto questo l’Occidente deve alzare la voce. La Fondazione Luigi Einaudi ha scelto di non voltare lo sguardo e di agire con ogni mezzo. Essere messaggeri di quello che sta accadendo, mettere a nudo i fatti anche quando rimordono la coscienza. Questa è la nostra scelta. Di più, questo è il nostro dovere. Un dovere morale, ancor prima che “politico”.

La nostra attenzione sarà costante. Incessante sarà la nostra richiesta alla classe politica italiana ed europea di azioni concrete. Solo un “salto di qualità” nella reazione internazionale potrà fermare le autorità iraniane.

Ricordiamoci di non dare per scontati i privilegi di cui gode il nostro mondo libero. Sono stati raggiunti dopo secoli di guerre e conflitti sociali: difendiamoli sempre e sempre con la stessa intensità.

La libertà è universale, né occidentale né orientale. Oggi ha un nuovo volto, è quello sorridente e radioso delle donne assembrate nelle piazze iraniane.

Non lasciamole sole. Uniamoci a loro e sosteniamole con ogni mezzo nella riconquista dei loro incomprimibili diritti. Per un Iran libero.

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