#laFLEalMassimo – Episodio 70: Globalizzazione e sicurezza

#laFLEalMassimo – Episodio 70: Globalizzazione e sicurezza

Nuovo episodio della FLE al Massimo,  come noto ai più e come raccontato più volte in questa rubrica, il conflitto legato all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha messo in discussione gli equilibri geopolitici mondiali e contribuito a rallentare ulteriormente il percorso di globalizzazione, iniziato con il crollo del muro di Berlino,  che era già stato messo in discussione prima della pandemia dagli esiti della crisi finanziaria del 2008, dall’ascesa dei movimenti populisti e dalle guerre commerciali innescate da Donald Trump.

La struttura che assumerà la globalizzazione nei prossimi anni e il grado di libertà nella circolazione di merci persone e capitali e dipende dallo scontro attualmente in atto tra istanze di sicurezza e stabilità, emerse in seguito all’emergenza sanitaria e al conflitto bellico e la legittima aspirazione di imprese e individui a cercare di perseguire gli indubbi vantaggi derivanti libertà di azione e scambio.

Esiste un rischio fondato che le precauzioni volte ad evitare il ripetersi delle criticità che abbiamo sperimentato nell’ultimo periodo si traducano in protezionismo, in ingerenza indebita degli stati nazionali e prevaricazione della politica sulla libertà di iniziativa.

Il messaggio di questa rubrica va nella direzione dell’aperture e non della chiusura. Le esigenze di stabilità, resilienza e mitigazione dei rischi possono essere perseguite mediante diversificazione dei canali di approvvigionamento. Probabilmente la ricerca estrema di ridurre i costi delocalizzando e ricorrendo a paesi nei quali non sono garantiti i diritti umani, piuttosto che acquistando materie prime da regimi totalitari è stata un errore, che non dovrebbe tuttavia essere sostituito da un altro errore resuscitando istanze protezionisti e chiudendosi in se stesso.

I benefici dell’apertura e della commercio internazionale sono indubbi e si misurano concretamente nella rilevante porzione della popolazione mondiale che è uscita dalla soglia della povertà e ha conseguito condizioni di vita più dignitose.

Per evitare gli inconvenienti legati all’interruzione delle catene del valore e l’impennata nei prezzi delle materie prime occorre promuovere una globalizzazione sostenibile nella quale non si pongano limiti alla circolazione delle cose, ma si introducano requisiti di rispetto dei diritti umani e di assetto democratico della società. Per la Fondazione Einaudi avete ascoltato la FLE al Massimo.

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