#PredicheModeratamenteUtili – Transizione ecologica o salto nel buio?

#PredicheModeratamenteUtili – Transizione ecologica o salto nel buio?

Con il cosiddetto Green Deal, i 27 Stati membri dell’UE hanno assunto l’impegno di fare dell’Unione Europea il primo continente ad impatto climatico zero entro il 2050.

Per raggiungere questo traguardo, si sono impegnati a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Una decisione, però, presa in un momento assai critico dove i prezzi del gas naturale salgono ovunque alle stelle ed il mondo è appena entrato in quella che sembra ormai una crisi energetica senza precedenti.

Il che evidenzia la necessità di considerare anche il ricorso all’energia nucleare.

Per questo motivo, già a luglio scorso, 87 europarlamentari, in una lettera inviata alla Commissione, hanno chiesto di includere gli investimenti nelle centrali nucleari nello standard UE per gli investimenti sostenibili, la cosiddetta tassonomia europea.

I parlamentari fanno riferimento a tre rapporti sulla sostenibilità del nucleare che sono stati recentemente ultimati per conto della Commissione.

In particolare si tratta della questione se l’energia nucleare rispetti il cosiddetto principio del “non fare danni significativi”, ovvero se si possa escludere una significativa compromissione degli obiettivi di sostenibilità dell’Unione Europea da parte dell’energia nucleare.

Il primo rapporto è stato presentato ad aprile 2020 dal Centro comune di ricerca della Commissione europea.

Il secondo da un gruppo di esperti costituito ai sensi dell’articolo 31 del trattato Euratom, mentre l’ultimo è stato reso pubblico dal Comitato Scientifico sulla Salute, Ambiente e Rischi Emergenti (SCHEER). Tutti portano alla conclusione che l’energia nucleare può essere classificata come sostenibile.

Inoltre, anche l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha pubblicato un rapporto  dal titolo L’energia nucleare per un mondo net zero. Il documento evidenzia il ruolo fondamentale del nucleare nel raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Solo qualche giorno fa, la Commissione europea ha deciso di inserire il nucleare ed il gas naturale  nella cosiddetta tassonomia, come fonti “energetiche sostenibili” e, quindi, suscettibili di essere finanziate con fondi europei.

All’inizio di dicembre, poi, l’Agenzia internazionale per l’energia IEA ha riferito che la generazione di elettricità dal carbone a livello globale raggiungerà, entro la fine del 2021, un massimo record e l’anno prossimo la domanda potrebbe raggiungere un volume senza precedenti.

Il rimbalzo, sostengono alcuni esperti, è guidato dalla rapida ripresa economica del 2021 che ha spinto la domanda di elettricità molto più velocemente di quanto le forniture a bassa emissione di CO2 possano tenere il passo.

Il forte aumento dei prezzi del gas naturale ha anche aumentato la domanda di energia dal carbone rendendola più competitiva in termini di costi.

La Cina, da parte sua, ha annunciato l’apertura della sua più grande centrale elettrica a carbone. Il rischio, quindi, è che la transizione ecologica, così come pensata, possa sortire un effetto inverso, cioè generare un aumento dell’inquinamento, almeno nell’immediato.

Secondo la Banca Mondiale per soddisfare le esigenze della transizione verso l’energia pulita, l’attuale capacità di produzione globale di minerali chiave come rame, cobalto e litio dovrà aumentare del 500% entro il 2050.

Si stima che saranno necessari oltre 3 miliardi di tonnellate di minerali e metalli per utilizzare l’energia eolica, solare e geotermica, nonché per lo stoccaggio dell’energia, necessari per raggiungere l’obiettivo di abbassare la temperatura globale di 2° centigradi.

Emerge una discrepanza tra le ambizioni climatiche degli Stati e la disponibilità di minerali critici, essenziali per soddisfare tali ambizioni.

Secondo le ultime quotazioni dell’ARERA (Autorità di regolazione per le energie, le reti e l’ambiente) i nuovi rialzi dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi di emissione di CO2, hanno portato ad un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas.

In questa puntata, l’esperto dott. Chicco Testa ci ha fornito spunti di riflessione molto interessanti.

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