Per un nuovo liberalismo italiano

Per un nuovo liberalismo italiano

Caro Giuseppe, ho letto e molto apprezzato la Tua lettera al CorSera, e mi ritrovo in totale sintonia con ciò che hai scritto. Quanto alle ideologie, aggiungo solo che esse sono null’altro che la teorizzazione sistemica delle idee con cui le persone che la pensano, più o meno, allo stesso modo, guardano alla società, e quindi, al pari delle idee, continuano ad esserci e sempre ci saranno, anche se non ce ne accorgiamo o addirittura, quasi pudicamente, fingiamo di vergognarcene di fronte al senso comune che prova a sommergerci.

Mi è piaciuta in particolare l’affermazione secondo cui il luogo dei liberali, in questo Paese, è l’opposizione, anzi che essi sono “l’opposizione tout court”, consapevole come sono che i liberali rischiano moltissimo quando i tornanti della Storia li portano ad assumere ruoli di governo, specie oggi che mancano gli anticorpi costituiti, come in passato, dai grandi Statisti che abbiamo avuto, come Croce, Einaudi, Malagodi, Bozzi, Valitutti e Zanone, dei quali oggi non v’è traccia e neppure se ne vedono all’orizzonte. Poi, lasciamelo dire, alle affermazioni devono seguire i comportamenti, e quindi: nessuna vocazione maggioritaria (che per i liberali in Italia sarebbe un ossimoro), nessun pregiudizio e nessuna preferenza verso alcuno, nessuna posizione fiancheggiatrice o, peggio, ancillare, nessuna furbesca fuga in avanti o di lato alla ricerca di strapuntini.

Insomma, un soggetto politico esclusivamente liberale (nel quale possano convivere liberali di destra, di centro o di sinistra, se così piacerà a ciascuno di chiamarsi), che, nel rispetto dei paletti dell’ideologia, sappiano trovare nel loro dibattito interno la sintesi che costituirà di volta in volta la linea politica da proporre ai cittadini (prima che agli elettori), e da contrapporre alle altre forze politiche, non escludendo, ma neppure prefigurando, le convergenze possibili nella situazione data. Se è così che la pensi, come mi pare di capire dalla Tua lettera, possiamo andare avanti e costruire le basi per un nuovo liberalismo italiano, come io sto già cercando di fare, pressoché in solitudine, con democrazialiberale.org. Un caro abbraccio.

Enzo Palumbo, 24 settembre 2018

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