Lavorabile

Lavorabile

La Cgil propone di portare la settimana lavorativa a 4 giorni. La Uil dissente e propone gli stessi giorni, ma meno ore di lavoro, a parità di salario. Non si tratta di proposte praticabili, i riferimenti a esperienze estere sono a sperimentazioni minimali e comunque non in Paesi seriamente industriali. Al di là di questo, non credo sia nell’interesse dei lavoratori e mi pare prevalga l’equivoco.

In Italia ci sono pochi occupati (anche se siamo ai massimi da anni, ma restiamo sotto la media Ue) e molti disoccupati, ma la realtà produttiva non è che ci siano molti lavoratori per pochi posti di lavoro, ma molti posti di lavoro che non trovano lavoratori. L’assurdo va colmato con la formazione e non incentivando l’inoccupazione (sommata al lavoro nero). In ogni caso, se lavorassero meno quanti producono si otterrebbe solo meno produzione e meno ricchezza, che si sposterebbe dove è più conveniente. Può essere interesse dell’investitore, non del lavoratore.

Dietro la diminuzione della quantità di lavoro, come anche dietro la possibilità di farlo da remoto, si possono nascondere finzioni, trappole e opportunità. Quando è l’azienda a proporre meno ore di lavoro (come è capitato con una banca) vuol dire che ha più personale di quanto gliene serva, non può licenziarlo e prova a risparmiare sui costi di gestione, lasciandoli a casa. Un modello disfunzionale e quando andranno in pensione non saranno rimpiazzati. Poi c’è la versione della pura inefficienza: che il dipendente stia in ufficio o altrove cambia solo per il barista sottostante. In quel caso è l’intero ramo che deve essere ristrutturato o tagliato, non stabilire dove ciascuno e appollaiato e per quanto tempo. Anche perché si tratta spesso di uffici pubblici, quindi di costi per il contribuente (che sarebbe il lavoratore superstite). Ma c’è anche il lato positivo, lavorabile: se quel che chiedo al dipendente è un risultato, il che comporta una buona organizzazione produttiva, non m’interessa quanto si ferma in un posto, ma il prodotto che genera. Benissimo, ma occhio alla trappola: rischia di lavorare il doppio e ovunque, non la metà. Che è poi quello che facciamo in tanti autonomi e artigiani.

Diverse grandi aziende hanno già contrattualizzato l’elasticità e, per esempio, puoi guadagnare di più con gli straordinari o garantendo reperibilità, oppure scegli di lavorare meno e guadagnare meno. Ma che si guadagni di più o uguale lavorando meno è una battuta di spirito, se non si lavora sul lavorabile, su formazione e innovazione.

In ogni caso non può valere per tutti i lavoratori e farlo credere è un raggiro. In tante piccole e medie aziende non ci sono i margini per praticare riduzioni del lavoro e suppongo si voglia sempre trovare qualcuno al pronto soccorso, senza per questo pagare dieci volte il numero delle persone necessarie (ammesso che si trovino). Infine, segnalo una singolare contraddizione: da una parte si vuole liberarsi dal lavoro, come fosse un danno, dall’altra si teme che l’automazione ci liberi troppo dalla necessità di lavoratori. Il che ci porta al nocciolo dell’arretratezza culturale.

Il una società più ricca e libera aumenta l’elasticità del lavoro, non costringendo (troppo) e non impedendo di lavorare sodo, ma il sindacato e la politica chiamano “precariato” questa liberazione. Mentre in una società meno libera è necessaria più subordinazione lavorativa, che ha come compensazione le garanzie contrattualizzate. Volere le seconde per sprigionare le prime significa non avere capito nulla del lavoro e della trasformazione produttiva, quindi non sapere rappresentare gli interessi dei lavoratori. Il primo dei quali è la formazione, la scuola, per guadagnare di più accrescendo il valore di ogni ora lavorata e lasciando libero ciascuno di stabilire a quante intende giungere.

Se la maggioranza degli iscritti ai sindacati sono pensionati e i voti si raccolgono promettendo spesa assistenziale è perché il lavoro e la sua cultura hanno perso rappresentanza. Ci sono idee lavorabili e altre che sono arretratezze regressive.

 

La Ragione

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