#laFLEalMassimo – Episodio 62: Ancora armi e di qualità migliore

#laFLEalMassimo – Episodio 62: Ancora armi e di qualità migliore

Nuovo episodio della FLE al Massimo oggi prendiamo spinto da un editoriale dell’Economist secondo il quale occorre fornire quantità maggiori di armi all’Ucraina e di qualità migliore.

In un podcast precedente avevo ripreso il motto antico in base al quale “Si vis pacem para bellum”, ossia la migliore garanzia di conseguire e ottenere la pace risiede nella capacità poter combattere in guerra.

Fino ad oggi l’eroica resistenza del popolo Ucraino ha dimostrato che non ci può essere alcun negoziato di pace con l’invasore genocida che non sia preceduto da una disfatta militare.

L’Esercito russo ha fallito nel tentativo di prendere la capitale Kiev ed ha subito anche l’onta di perdere la nave ammiraglia Moskva, con ogni probabilità si concentrerà nei territori ad est e a sud dove potrebbe godere di vantaggi logistici legati alla vicinanza con il proprio territorio, approfittare del sostegno dei separatisti e cercare di conseguire un parziale riscatto alla campagna militare che si è dimostrata disastrosa.

Non è dunque il momento per smettere di supportare la resistenza Ucraina, quanto piuttosto di ampliare e intensificare la fornitura di armi. Stati Uniti, Regno Unito, e Canada hanno già annunciato la fornitura di artiglieria pesante e il resto delle società libere dovrebbe fare altrettanto.

Come ribadito più volte in questo podcast non esiste una scelta tra andare o meno in guerra perché l’aggressione realizzata dalla Russia ci ha trascinato in un conflitto dove sono in gioco i nostri valori e la sopravvivenza di un ordinamento internazionale dove i popoli possono essere liberi di determinare il proprio destino senza dover temere l’invasione armata dei paesi confinanti

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