Il difficile equilibrio tra politica e giustizia penale

Il difficile equilibrio tra politica e giustizia penale

Il voto della Giunta per le immunità del Senato, che ha approvato l’autorizzazione a processare Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona perché – quando era Ministro dell’Interno – avrebbe impedito per tre giorni lo sbarco di 116 persone soccorse dalla nave della Marina militare Gregoretti, riapre l’attenzione sui delicati e complessi rapporti tra vicende giudiziarie e politica.

Il caso è simile a quello che, circa un anno fa, aveva riguardato la nave Diciotti della guardia costiera italiana, che aveva soccorso 190 persone nelle acque internazionali al largo dell’isola di Malta, le quali furono autorizzate a sbarcare sei giorni dopo.

Peraltro, in entrambi i casi, mentre la Procura di Catania aveva chiesto l’archiviazione per Salvini, il Tribunale dei Ministri ha invece chiesto l’autorizzazione a procedere. Per la Diciotti (in tempi di governo giallo-verde) la Giunta del Senato l’aveva negata. Per la Gregoretti, invece, in carica il governo giallo-rosso, dopo un braccio di ferro tra chi voleva rinviare il voto, in Giunta (con i voti favorevoli della Lega) è prevalso il sì al processo, nonostante un pareggio (5 a 5) e l’astensione della maggioranza.

Ora, dunque, la questione dovrà essere discussa, il 17 febbraio, dall’aula del Senato. Se non ci saranno ricorsi, verrà confermato il risultato del voto in Giunta; a meno che almeno 20 senatori non formulino differenti proposte. La vicenda potrebbe provocare “ricadute” politico-elettorali, in primo luogo nelle ormai imminenti elezioni regionali, ed in particolare in quelle dell’Emilia Romagna, previste per il 26 gennaio. Ma proprio perché sono forti le implicazioni politiche, non voglio entrare nel merito delle singole vicende concrete. Tuttavia, la decisione presa l’altro ieri rappresenta l’occasione per riflettere, sia pur in sintesi, sul quadro generale.

Da molti anni, nel nostro Paese, la politica è influenzata, se non addirittura condizionata, da inchieste giudiziarie. Naturalmente, non mi riferisco ai casi legati a sentenze definitive. In tali ipotesi, il giudicato – salvo il rimedio eccezionale della revisione – cristallizza l’accertamento dei fatti e li consegna all’archivio penale, salve le (sempre possibili) differenti valutazioni sul piano politico-istituzionale. Emblematico, in tal senso, il dibattito su Craxi, nel ventennale della morte ad Hammamet (latitante o esiliato, secondo le differenti letture).

Invece , il profilo più delicato è costituito dall’eventualità che vicende giudiziarie appena iniziate influiscano decisamente sulla politica e, talvolta, sugli stessi Governi.

Il caso forse più clamoroso riguarda le dimissioni dell’allora Ministro della Giustizia Mastella, nel 2008, che determinarono la caduta del governo Prodi e la fine della legislatura. Era accaduto che era stata arrestata la moglie di Mastella, allora Presidente del Consiglio Regionale della Campania, proprio mentre il Ministro avrebbe dovuto tenere l’annuale relazione sullo stato della Giustizia. Per (triste) paradosso, quasi dieci anni dopo il Tribunale di Napoli ha assolto tutti gli imputati con formula piena.

Ma si potrebbe richiamare il famoso invito a comparire della Procura di Milano recapitato nel 1994, durante un G7 a Napoli, a Silvio Berlusconi da poco Presidente del Consiglio. Tale atto accelerò la caduta del governo, benché poi il processo si sia concluso, nel 2001, con piena assoluzione.

E si pensi, più recentemente alla inchiesta fiorentina sulla Fondazione Open, in qualche modo legata alla figura di Matteo Renzi, già segretario del PD e Presidente del Consiglio e oggi fondatore di Italia Viva.

Certo, che i processi accertino se sono stati commessi reati è di fondamentale importanza. Ma è esigenza primaria che la politica possa governare il Paese, soprattutto perché la sovranità appartiene al popolo. Un bilanciamento difficile, ma certo necessario

*Ordinario di Diritto Penale dell’Università di Palermo

 

Articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia il 23 gennaio 2020

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