Frusciante

Frusciante

Polemiche accese per la soglia del limite al contante. In molti lo vogliono più alto, anche per questioni di libertà. Si tratta, però, di una discussione inutile…

Scoppia subito la polemica sul limite all’uso del contante. Quanto deve essere? Lo vogliamo più alto. È una questione di libertà. Favorisce l’evasione fiscale.

Ecco, temo sia, in grandissima parte, una discussione totalmente inutile. La pressoché totalità delle persone normali nemmeno lo sanno qual è il limite all’uso del contante, perché siamo in una stagione nella quale chiudono le filiali delle banche e chiudono anche i bancomat.

Con il pagamento elettronico si fa prima, è più sicuro, se ti rubano il portafoglio ti hanno rubato un pezzo di plastica e basta bloccare la carta.  A quant’era sto benedetto tetto del contante? Nel 1991, quando ancora c’era la Lira, era 20 milioni. Nel 2002, con l’euro, erano 12.500.  Poi è sceso a 5000, 2500, 1000, 3000, 2000. Adesso è 2000, ma dal primo gennaio dovrebbe essere 100.

Ma chi riesce a ricordare tutte queste cose? Soprattutto, considerato che sono praticamente scomparse dalla circolazione e non vengono più prodotte le banconote da 500, il taglio più grosso che normalmente si usa è 50, uno che gira con 5000 euro nel portafoglio è un soggetto strano.

Allora cerchiamo di ragionare sui fatti reali: qualsiasi limite all’uso del contante si riferisce alle transazioni lecite, perché le transazioni illecite saranno comunque fatte in nero, a prescindere dal limite. Ad esempio, se vado a comprare la cocaina, è difficile che io faccio il tracciamento del pagamento perché è un “negozio” illecito e, quindi, avverrà tutto di nascosto.

Se ho deciso di comprare casa, pagando una quota in nero, cioè in evasione fiscale, non è il limite all’uso del contante che mi spaventa ovviamente, perché sto organizzando un’evasione fiscale di enormi dimensioni. Quello influisce zero.

La grande differenza è tra mettere o non mettere un limite all’uso del contante, perché una volta che lo si è messo, per la stragrande maggioranza delle persone normali, che sia 2000 o sia 5000 è lo stesso.

Il tema è se posso fare anche transazioni importanti in contanti. Ci sono Paesi europei come l’Austria, l’Irlanda, la Germania e il Lussemburgo dove non c’è alcun limite all’uso del contante. Posso comprare direttamente l’appartamento cash. Ma attenzione! Sono Paesi dove è comunque obbligatoria l’identificazione di chi sta pagando. Bisogna fornire un documento di riconoscimento e il pagamento viene tracciato.

Dunque, la differenza non sta nel limite o nel non limite, sta nel sistema fiscale. Il tracciamento delle transazioni non c’è dubbio che faccia diminuire l’evasione fiscale. Ma per me che pago è la stessa cosa. Se pago 100 euro con la carta o in contanti, pago sempre 100 euro. La differenza la fa chi incassa, che potrebbe essere in evasione fiscale.

Dice la Meloni – quindi un governo di destra – che bisogna perseguire i grandi evasori. È la stessa posizione di rifondazione comunista di qualche anno fa, secondo cui anche i ricchi devono piangere. Certo che esistono i ricchi evasori, non c’è dubbio. Ma la maggior parte dell’evasione è la sommatoria di tutta la piccola evasione.

Peraltro è prevista la galera per il grande evasore, mentre per chi non fa lo scontrino è prevista la multa. Secondo voi perché? Perché sono due cose totalmente diverse.

Cosa è utile fare? Intanto è utile tenere bassissimi i costi delle transazioni digitali. Anche prelevare o depositare soldi in banca costa, non è gratis. L’importante è che le transazioni digitali costino meno del prelievo di contanti. Le banche dati devono essere interoperabili, in modo da scoprire gli evasori anche con i consumi e deve essere garantita totalmente la privacy: cioè quello che spendo sono affari miei, salvo che per qualche ragione non intervenga il giudice penale.

Fuori da questo l’intera discussione è totalmente priva di senso.

Share