Diritto e dispotismo

Diritto e dispotismo

In Italia la cultura del diritto è quasi inesistente. Ne è un esempio la vicenda della mancata estradizione dei brigatisti in Francia…

Sembra non esserci niente da fare: in Italia è difficilissimo che si affermi una cultura del diritto, nonostante noi siamo pure la culla del diritto. Cullammo il diritto troppo tempo fa e molti hanno dimenticato l’abc del senso del diritto.

Il diritto non è una questione per giuristi, anzi, interessa tutti, qualsiasi cittadino, anche se non ha una cultura e non ha informazioni particolari relative al diritto. Il senso della giustizia è dentro l’essere umano.

Purtroppo sembra essere fuori a molto giornalismo, sembra essere estraneo a molti che fanno informazione e fanno informazione senza essere informati.

Non si può leggere sui giornali “la Francia schiaffeggia l’Italia”, perché non ci consegna dei cittadini italiani condannati in via definitiva dalla giustizia italiana che sono fuggiti in Francia, che sono stati arrestati e per i quali è stata richiesta l’estradizione.

Non si può scrivere così, perché non ha minimamente senso e perché:

  1. I fatti di cui sono accusate queste persone risalgono all’incirca a cinquant’anni fa. Si dice che oggi loro sono delle persone anziane. Sì, sono delle persone anziane perché nessuno li ha ammazzati. Loro sono condannati in via definitiva per aver organizzato le morti di altri. Quindi io sono autorizzato e tenuto a dire che sono degli assassini. Le vittime non hanno avuto l’occasione di veder passare cinquant’anni e di invecchiare. Cinquant’anni comportano una serie di conseguenze in termini di diritto. Infatti, in Francia va in prescrizione anche l’omicidio, perché non hanno la pena dell’ergastolo. In Germania va in prescrizione tutto, salvo il genocidio.
  2. Per molti anni, negli anni del terrorismo, la Francia volle diventare con Mitterand, con quella che viene chiamata “Dottrina Mitterand” anche terra di asilo, il che ricordava un po’ quello che fu, per esempio, durante il fascismo. Ma in Italia non c’era il fascismo negli anni Settanta ed Ottanta e comunque diede ospitalità a molti di questi soggetti.

La “Dottrina Mitterand” è stata archiviata: Il Ministro della Giustizia francese aveva detto che, per quel che riguarda il Governo, quei soggetti che l’Italia ha condannato potevano essere tranquillamente restituiti all’Italia.

Il fatto qual è? È che la decisione non spetta al Governo, cioè al potere esecutivo, né in Francia, né in Italia. Non è il Ministro che prende questa decisione, è il tribunale, è la Corte d’Appello di Parigi, la quale ha detto che non possono essere estradati. Perché? Non lo so. Non lo so io e non lo sa nessuno di quelli che ne hanno scritto e parlato, perché le motivazioni devono ancora essere depositate.

Dobbiamo aspettare che vengano depositate le motivazioni per sapere perché hanno così deciso, ma sappiamo già che quella decisione è ricorribile e, quindi, non definitiva, secondo l’iter di giustizia.

Allora la giustizia funziona così in tutto il mondo. Quello che noi dobbiamo ricordare agli italiani è che alcuni di quei condannati che oggi si trovano in Francia, fino a qualche anno fa, giravano tranquillamente a piede libero in Italia.

Giravano a piede libero, perché, semplicemente, non avevamo finito di processarli in una quarantina d’anni. Un sistema che ci mette una quarantina d’anni a processare qualcuno non è un sistema credibile.

Quindi aspettiamo le motivazioni e riusciamo, in qualche modo, a capire che il diritto “Non è io so chi è il colpevole, mettetegli le mani addosso”, perché anche il colpevole deve essere preso seguendo l’iter di legge, altrimenti si esce dello stato di diritto e si entra nel dispotismo.

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