Scuola 2003 di Liberalismo di Roma – XXVII[:en]SCUOLA 2003 DI LIBERALISMO DI ROMA – XXVII

Scuola 2003 di Liberalismo di Roma – XXVII[:en]SCUOLA 2003 DI LIBERALISMO DI ROMA – XXVII

Periodo: dal 7 febbraio al 12 giugno 2003

Iscritti: 40

Lezioni di: Paolo Bonetti, Cinzia Caporale, Stefano Da Empoli, Stefano D’Anna, Camillo Dejak, Enzo Di Nuoscio, Giorgio Ferrari, Nicola Iannello, Alberto Mingardi, Ernesto Paolozzi, Gaetano Pecora, Alberto Pera, Paolo Savona, Giovanni Scattone, Stefano Sepe, Maurizio Stefanini, Massimo Teodori, Francesco Tufarelli, Fabio Verna, Valerio Zanone

Individuo, comunità, Stato: conflitto insanabile o complementarietà reciproca?
Borsa della Fondazione Bozzi da € 500: Riccardo Fabiani
Bborsa della Fondazione Bozzi da € 500: Alessandro Marrone
Borsa della Fondazione Valitutti da € 250:: Jessica Huber Bachhrich
Borsa della Fondazione Valitutti da € 250: Cristiano (Di) Billai

Lo Stato del benessere (Welfare State) è nato in un contesto di economia di mercato per poi trasformarsi in assistenzialismo: osservazioni sul passato e analisi del presente.
– Davide Calcedonio DI GIACINTO – borsa della European School of Economics da € 750
– Dario SANTORO – borsa della Fondazione Valitutti da € 500
– Carlo DRAGO – borsa della Fondazione Einaudi da € 250

Nel suo The Road to Serfdom, Hayek cita una frase che Adam Smith aveva scritto nella Ricchezza delle nazioni: “È evidente che ognuno, nella sua condizione locale, può giudicare meglio di qualsiasi uomo di Stato o legislatore quale sia la specie di industria che il suo capitale può impiegare. L’uomo di Stato, che dovesse cercare di indirizzare i privati relativamente al modo in cui dovrebbero impiegare i loro capitali, non soltanto si addosserebbe una cura non necessaria, ma assumerebbe un’autorità che non solo non si potrebbe affidare tranquillamente a nessuna persona singola, ma nemmeno a nessun consiglio o senato e che in nessun luogo potrebbe essere più pericolosa che nelle mani di un uomo tanto folle da ritenersi capace di esercitarla”. Seguendo Smith, Hayek trae una delle più potenti giustificazioni della libertà. Si è mai realizzato un sistema di governo strutturato secondo ciò che l’uomo di Stato di Smith aveva in mente? E uno dei moderni sistemi di governo è mai riuscito a prevenire la graduale o drammatica perdita di libertà. Se sì, quale. Se no, quali dovrebbero essere i pilastri di un tal sistema e perché? (testo dell’Hayek essay contest 2002 della Montpelerin Society)
Borsa della Fondazione Einaudi da € 750: Francesco Di Iorio

[:en](7 febbraio al 12 giugno 2003) 40 iscritti

Paolo Bonetti, Cinzia Caporale, Stefano Da Empoli, Stefano D’Anna, Camillo Dejak, Enzo Di Nuoscio, Giorgio Ferrari, Nicola Iannello, Alberto Mingardi, Ernesto Paolozzi, Gaetano Pecora, Alberto Pera, Paolo Savona, Giovanni Scattone, Stefano Sepe, Maurizio Stefanini, Massimo Teodori, Francesco Tufarelli, Fabio Verna, Valerio Zanone

Individuo, comunità, Stato: conflitto insanabile o complementarietà reciproca?
– Riccardo FABIANI – borsa della Fondazione Bozzi da € 500
– Alessandro MARRONE – borsa della Fondazione Bozzi da € 500
– Jessica HUBER-BACHRICH – borsa della Fondazione Valitutti da € 250
– Cristiano (DI) BILLAI – borsa della Fondazione Valitutti da € 250

Lo Stato del benessere (Welfare State) è nato in un contesto di economia di mercato per poi trasformarsi in assistenzialismo: osservazioni sul passato e analisi del presente.
– Davide Calcedonio DI GIACINTO – borsa della European School of Economics da € 750
– Dario SANTORO – borsa della Fondazione Valitutti da € 500
– Carlo DRAGO – borsa della Fondazione Einaudi da € 250

Nel suo The Road to Serfdom, Hayek cita una frase che Adam Smith aveva scritto nella Ricchezza delle nazioni: “È evidente che ognuno, nella sua condizione locale, può giudicare meglio di qualsiasi uomo di Stato o legislatore quale sia la specie di industria che il suo capitale può impiegare. L’uomo di Stato, che dovesse cercare di indirizzare i privati relativamente al modo in cui dovrebbero impiegare i loro capitali, non soltanto si addosserebbe una cura non necessaria, ma assumerebbe un’autorità che non solo non si potrebbe affidare tranquillamente a nessuna persona singola, ma nemmeno a nessun consiglio o senato e che in nessun luogo potrebbe essere più pericolosa che nelle mani di un uomo tanto folle da ritenersi capace di esercitarla”. Seguendo Smith, Hayek trae una delle più potenti giustificazioni della libertà. Si è mai realizzato un sistema di governo strutturato secondo ciò che l’uomo di Stato di Smith aveva in mente? E uno dei moderni sistemi di governo è mai riuscito a prevenire la graduale o drammatica perdita di libertà. Se sì, quale. Se no, quali dovrebbero essere i pilastri di un tal sistema e perché? (testo dell’Hayek essay contest 2002 della Montpelerin Society)
– Francesco DI IORIO – borsa della Fondazione Einaudi da € 750

Share