Ricordo modesto e insufficiente di Ezechia Paolo Reale

Ricordo modesto e insufficiente di Ezechia Paolo Reale

Il ricordo di Ezechia Paolo Reale da parte del nostro componente del Consiglio di Amministrazione, Andrea Pruiti Ciarello

Ho conosciuto Ezechia Paolo Reale otto anni fa. L’ho conosciuto come politico di area liberale, perché aveva aderito al movimento Energie Per l’Italia, fondato da Stefano Parisi, che lui aveva scelto di aiutare a crescere nella formazione di una grande area di centro liberale-popolare, anticipando di qualche anno i tempi della politica italiana. Di Paolo, così l’ho sempre chiamato, apprezzai immediatamente la raffinata intelligenza, l’eloquio forbito e fluente, la lucidissima capacità di analisi e soprattutto la grande onestà, intellettuale, etica e politica.

Paolo aveva una dote eccezionale, quella di non risparmiarsi mai nell’attivismo per le cause nelle quali credeva e che decideva di sposare. Così nel 2016, quando con Giuseppe Benedetto e Davide Giacalone, fummo chiamati a guidare la Fondazione Luigi Einaudi, non esitai un istante a segnalare il suo profilo quale autorevole componente del comitato scientifico, nel settore della Giustizia e dei Diritti Umani. Settori nei quali Paolo era già un gigante, riconosciuto a livello internazionale, sia per la sua professione di avvocato (dal 2008 era abilitato alla difesa davanti alla Corte Penale Internazionale e dal 2016 era membro della International Criminal Court Bar Association – ICCBA), sia per l’attività scientifica e politica che portava avanti con il suo “Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights”, con il quale occupava un seggio consultivo presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Paolo è sempre stato protagonista di tutte le attività scientifiche, giuridiche e politiche che la Fondazione Luigi Einaudi ha portato avanti dal 2016 ad oggi. Attore ostinato e coerente, a difesa delle libertà individuali e propugnatore di un modello di cittadinanza attiva e consapevole, nel quale l’effettività dei diritti individuali costituiva il parametro di valutazione politica dell’ordine democratico.

Così Paolo, ad aprile 2020, scelse di impegnarsi in prima persona in quella battaglia di libertà per la pubblicazione dei verbali del Comitato Tecnico Scientifico, che il Governo guidato da Giuseppe Conte si ostinava a tenere segreti. Una battaglia per il diritto alla Conoscenza, che ci vide vittoriosi e che restituì ai cittadini italiani quel diritto all’informazione, previsto nella Costituzione, che tuttavia aveva trovato una battuta d’arresto autoritaria.

Paolo conduceva già da cinque anni, a livello internazionale, un’intensa attività per il riconoscimento del diritto alla Conoscenza, quale nuovo diritto umano. Nel 2021, grazie al suo impegno, l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa approvò una raccomandazione rivolta agli stati membri ad adottare una serie di misure attraverso le quali rendere concreto il diritto alla conoscenza.

Oggi Paolo se n’è andato, ha lasciato questa terra, nella quale è stato un gigante, nel corpo e nello spirito. Per un uomo come Paolo, non vi può essere forma di ricordo più nobile e gradita di proseguire le sue azioni. Le sue idee sono cristallizzate in innumerevoli scritti e interviste, che costituiscono un’eredità spirituale, che noi vogliamo raccogliere e portare avanti, con i nostri modesti mezzi intellettuali, ma con la medesima gioia ed entusiasmo che Paolo riusciva a trasmettere.

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