#laFLEalMassimo – Episodio 6 – Combattere il virus della cattiva politica

#laFLEalMassimo – Episodio 6 – Combattere il virus della cattiva politica

 

Episodio 6 –  Combattere il virus della cattiva politica

Il 2020 è stato un Annus horribilis, in primo luogo per le tante vite umane perdute a causa della pandemia, ma anche per la odiosa asimmetria, che ha visto registrare il maggior numero di vittime tra le categorie più deboli, come gli anziani e gli individui con condizioni pregresse, tra gli operatori sanitari che hanno contrastato l’emergenza in prima linea e, tra le persone più vulnerabili dal punto di vista socio-economico, i poveri, gli esclusi, gli ultimi.

Contro la malattia abbiamo avuto modo di impiegare due rimedi formidabili. Il primo è la scienza, che ci ha consentito di imparare velocemente limitare i danni della malattia e di trovare nello spazio di mesi dei vaccini che in condizioni normali avrebbero richiesto anni. Il secondo è la solidarietà umana che ci ha spinto a cooperare per affrontare la crisi con uno sforzo congiunto e per correggerne gli esiti più ingiusti ed odiosi.

Se possiamo guardare con fiducia al nuovo anno sotto il profilo sanitario e assumere con ragionevole certezza, che saremo capaci di ridurre sempre più il numero di vittime e l’entità dei danni biologici diversa e ben più complessa è la prospettiva che riguarda la distruzione che la pandemia ha portato nel tessuto economico e sociale.

Per quanto riguarda la finanza pubblica, il nostro paese si è trovato ad affrontare la pandemia da Covid19 partendo da posizione di particolare debolezza rispetto alla maggioranza degli altri paesi sviluppati a causa di decenni di scarsa crescita economica e di un rapporto tra debito e PIL troppo elevato. Alla fine del 2019 l’Italia era l’unico paese in Europa a non essersi ripreso dalla crisi finanziaria di 11 anni prima.

In passato, le politiche di spesa pubblica scellerata, ci hanno fatto perdere una parte della nostra libertà, perché gli interessi da pagare su un debito troppo elevato vincolano l’operato dei governi: dobbiamo evitare che gli errori del passato si ripetano in un momento storico particolarmente favorevole all’intervento dello stato nell’economia.

E’ dunque questa la prova più difficile che dovremo affrontare nel prossimo anno, una sfida che ha carattere più politico che economico: riuscire a conciliare l’opportunità di un ruolo attivo da parte dei governi volto a mitigare il costo sociale della crisi economica, che segue all’emergenza sanitaria, con la necessità di non ripetere gli errori del passato dissipando risorse preziose e accumulando debito insostenibile.

A questo proposito le linee guida fornite nel recente report del G30 realizzato sotto la direzione di Mario Draghi and Raghuram Rajan suggerisce una sintesi particolarmente equilibrata: dopo la fase più acuta dell’emergenza, per lo più caratterizzata da misure di tipo generalista, al fine di portare liquidità sufficiente a tutti gli operatori, nei prossimi mesi sarà fondamentale passare ad un regime di interventi più mirati, che tengano conto di quali realtà potrebbero essere irrimediabilmente insolventi e  che non invadano il campo nei segmenti dove le forze di mercato possono funzionare correttamente, in modo che si eviti lo spreco di risorse pubbliche e che i governi si concentrino sulla limitazione dei danni al tessuto sociale.

E’ dunque fondamentale che i cittadini degni di questo nome rispondano nel nuovo anno ad una duplice chiamata di dovere morale e di responsabilità civile. Il dovere morale è quello di accettare le limitazioni alla propria libertà personale, che sono obiettivamente giustificate dalla concreta possibilità di contribuire al benessere comune rallentando la diffusione della malattia. La responsabilità civile è quella di vigilare che politici ed istituzioni non abusino dei propri poteri, che agiscano sempre in modo trasparente e che rendano conto del proprio operato in tutte le sedi competenti.

Il virus della cattiva politica può approfittare vigliaccamente della condizione di fragilità che caratterizza molti individui, debilitati e dallo stress legato alle circostanze eccezionali che stiamo vivendo, per estorcerne il consenso in cambio di una illusoria protezione che, come tutte le droghe, dopo un breve ed effimero intervallo di sollievo o di euforia, porta solo ulteriore devastazione nell’organismo.

Se il virus biologico colpisce in prevalenza gli anziani e gli organismi debilitati, la peste politica danneggia soprattutto i giovani, minando le basi del loro futuro:  contro questa odiosa ingiustizia abbiamo il dovere morale di reagire.

L’augurio che possiamo darci per l’anno nuovo è allora quello avere il coraggio di contrastare un male ancora più pericoloso del virus che ha stravolto le nostre vite in quello passato e di rifiutare sempre il negozio scellerato di chi ci propone a fronte di un’illusione di sicurezza di rinunciare alla nostra libertà.

Auguri a tutti da #laFLEalMassimo

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