#laFLEalMassimo – Episodio 28 – NEET la principale ipoteca sul futuro del paese

#laFLEalMassimo – Episodio 28 – NEET la principale ipoteca sul futuro del paese

Episodio 28 – NEET la principale ipoteca sul futuro del paese

Il convitato di pietra di qualunque seria discussione sul futuro del nostro paese è il numero molto elevato di giovani che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in alcun percorso di formazione. L’acronimo inglese per questa categoria è NEET (Not in Education, Employment or Training) e viene tipicamente misurato su diverse fasce di età a seconda dei paesi oggetto di analisi.
Nelle considerazioni finali lette lo scorso lunedì 31 maggio, il governatore della banca d’Italia, Ignazio Visco ha ricordato che si trovano in questa condizione circa il 25% degli italiani nella fascia di età tra 15 e 34 anni. SI tratta del valore più elevato tra i paesi europei, circa 10 punti percentuali sopra la media, che si attesta vicino al 15%.
Vediamo che i politici e i media si perdono dietro improbabili doti ai diciottenni e i provvedimenti concreti si concentrano su agevolazioni per la prima casa ai giovani che evidentemente hanno già un lavoro sufficientemente stabile e una condizione economica tanto solida da considerare l’acquisto di immobili.
Intanto la distanza e la diseguaglianza verso gli ultimi si amplifica ed è particolarmente grave e sgradevole che proprio le forze politiche che hanno eretto diseguaglianza e redistribuzione a totem culturali lascino che discutere della condizione dei NEET rimanga un tabù.
Eppure la triste condizione dei giovani, esclusi dal sistema formativo e dal mondo del lavoro costituisce una gravosa ipoteca per tutta la società poiché riduce il potenziale di crescita del sistema economico nel medio termine, minaccia la stabilità delle finanze pubbliche, già messe a dura prova da una struttura di wellfare disfunzionale e alimenta pericolose tensioni sociali.
Solo rimuovendo gli ostacoli che determinano l’esclusione di questi cittadini dal sistema formativo e dal mercato del lavoro è possibile dare vita a un’economia più forte e a una società meno ingiusta. A questo proposito rilancio le proposte fatte nel podcast precedente su maggiore informazione, orientamento e verifica delle competenze nella scuola dell’obbligo e agevolazioni per riassorbire tra i lavoratori attivi questi giovani.

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