La politica industriale? รย lo Stato che si sostituisce al mercato quando sceglie i vincitori della gara concorrenziale salvo poi correre ai ripari salvando i perdenti, proprio quando quella ยซinsana ideaยป non ha successo. ย Ecco lโidea di fondo di Scegliere i vincitori, salvare i perdenti. L’insana idea della politica industriale, libro che lโautore Franco Debenedetti ha presentato mercoledรฌ 16 novembre presso la sede della Fondazione Einaudi.
Un esempio? La crisi finanziaria del 2008.ย โA ben vedere, essa รจ figlia della politica industrialeโ, ha osservato Debenedetti. โLa scelta di dare casa anche a chi non aveva reddito e garanzie, del resto, รจ figlia di una legge statale statunitense durante la presidenza Clinton. Se una banca rifiutava il prestito a chi non aveva credito e garanzie, vedeva precludersi la possibilitร di aprire altri sportelli. Insomma, dietro quella bolla finanziaria cโรจ stata una specifica scelta politica.โ
Debenedettti ha rinforzato il suo jโaccuse al ruolo dello Stato mettendo in discussione lo stesso concetto di “interesse generale“. Chi lo decide, e soprattutto, cos’รจ?
Loย Stato e la politica non sono i soli ad essere sul banco degli imputati. Grande responsabilitร della crisi economica, finanziaria e morale degli ultimi anni รจ addebitabile al capitalismo italiano, lontano parente di quello che contribuรฌ a ricostruire lโItalia del dopoguerra.
Un sistema che ha sostituito gli algoritmi alle piรน solide statistiche ha rinunciato agli investimenti per rincorrere il presente. โLe statistiche โ ha sentenziato Debenedetti – stanno agli algoritmi come i grandi numeri stanno ai big dataโ.