Il cuore inquieto della Storia – Gazzetta del Sud 18/05/2019

Il cuore inquieto della Storia – Gazzetta del Sud 18/05/2019

La Scuola di Liberalismo ha dedicato un incontro al filosofo spagnolo Ortega Y Gasset, con una “lezione” del prof. Giuseppe Gembillo, docente di Storia della filosofia del nostro Ateneo e direttore scientifico della Scuola coordinata da Pippo Rao. Il docente ha delineato i caratteri salienti della figura e dell’opera di Ortega, che è stato un giornalista, divulgatore e opinionista di rilievo nella Spagna dei primi decenni del Novecento, che eccelleva nello stile narrativo e della capacità di apprendimento di tanti temi, divenuto poi filosofo, autodidatta formatasi nel contesto filosofico tedesco e dal neokantismo. Tra i suoi testi di rilievo, “La ribellione delle masse”, in cui rilevava l’importanza di dare il giusto valore alle “èlite” come guida delle masse, intese come gruppi qualificati e di eccellenza, dei “migliori”. Ortega osservava che bisogna restituire autorevolezza a chi si assume il compito di governare. Il suo atteggiamento liberale si identificava «come un’ideale morale che prescinde dall’interesse di parte e specifici, creando un orizzonte di senso complessivo», come ha messo in evidenza Gembillo.

La battaglia di Ortega fu quella di valorizzare il lavoro come formazione, ma soprattutto di superare il concetto di “specialismo”, con cui l’estrema specializzazione aveva snaturato il senso profondo dell’agire di ogni individuo, costretto ad avere una visione ristretta, chiusa e alienante. Il filosofo spagnolo predicava la necessità di alimentare un’interazione costante tra individui e gruppi nell’ambito del “prospettivismo”, una visione ideale che delinea la varietà delle prospettive e delle “visioni” del mondo. Al centro del suo impegno intellettuale, in chiave socio-politica, la giustizia sociale, la tolleranza autentica, la difesa dei diritti umani, la denuncia degli eccessi del liberalismo, tutti principi che palpitano nel “cuore inquieto della Storia”.

Sergio Di Giacomo

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