Generazione smartphone, boom di disturbi dell’apprendimento: problemi neuro psichici in aumento nei bambini

Generazione smartphone, boom di disturbi dell’apprendimento: problemi neuro psichici in aumento nei bambini

Alunni con gli occhi sullo smartphone per 4 ore al giorno, isolati dal resto e distratti. Le conseguenze dell’uso dei cellulari tra i bambini stanno emergendo chiaramente e, ad alzare l’allerta, è una ricerca della Fondazione Luigi Einaudi: più tempo si passa sullo smartphone, più aumenta la possibilità di sviluppare disturbi dell’apprendimento. I dati, contenuti nel paper “Scuola digitale? Il valore imprescindibile di carta e penna” sono stati presentati ieri al Senato e parlano chiaro.

UNA VITA ONLINE
L’uso e l’abuso dei dispositivi informatici sta vivendo un’impennata decisamente preoccupante visto che nel 2012 i 15enni trascorrevano davanti allo smartphone meno di due ore al giorno, nel 2018 ben 4 ore. Più che raddoppiato il tempo online, considerando un periodo precedente alla pandemia quando la situazione è probabilmente peggiorata.

DISTURBI TRA I PIÙ PICCOLI
Secondo lo studio, infatti, tanto maggiore è il tempo passato allo smartphone, tanto maggiore è la probabilità che il bambino vada incontro a iperattività e disturbi dell’apprendimento Adhd: in Italia infatti i bambini con disturbi dell’apprendimento sono passati, in meno di dieci anni, dallo 0,7% al 3,2%, con un aumento pari a 357%, e la disgrafia è aumentata del 163%.

DANNI FISICI
Trascorrendo tanto tempo davanti ad uno schermo si provocano danni seri alla salute come la cattiva postura, il sovrappeso e il diabete, l’ipertensione e la miopia.

DANNI COGNITIVI
Allo stesso modo sono serie le conseguenze sulla mente visto che sono in aumento il calo del livello di attenzione, la minore comprensione e la minore capacità di memoria.

ADDIO ABILITÀ
Abituandosi a leggere solo su uno schermo, si rischia di perdere una «capacità di lettura competente» perché si è portati a saltare da una parte all’altra della pagina con scorrimenti rapidi senza prestare la giusta attenzione. Allo stesso modo si perde anche l’abilità nella scrittura con carta e penna ed è un serio problema visto che scrivere a mano aiuta ad imparare e a ricordare quel che si sta scrivendo.

L’ESPERTO
È necessario dare la giusta attenzione all’uso del linguaggio, che passa attraverso la pratica di scrivere, per scegliere le domande giuste da fare: «Tanti studenti universitari non sanno come cercare gli argomenti su google, perché non usano correttamente le parole chiave, non sanno quali mettere – spiega il professore della Sapienza, Pietro Lucisano, esperto in scienze della formazione – credo che scrivere a mano e leggere sui libri ci aiuta a sviluppare abilità linguistiche che poi ci permetteranno di interfacciarci con l’intelligenza artificiale. Siamo noi a usare il digitale, non è il digitale a usare noi. Eppure oggi non conosciamo più a memoria i numeri di telefono né le strade da percorrere: senza lo smartphone non possiamo chiamare i nostri figli o arrivare a destinazione. È assurdo ma sappiamo bene che è così».

CARTA E PENNA INSOSTITUIBILI
«La forza intrinseca della lettura su carta e della scrittura a mano sono elementi insostituibili dell’apprendimento e non saranno mai rimpiazzati dal digitale – ha commentato il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara – il digitale è un elemento imprescindibile della società moderna, ma deve essere regolato in modo da non sopraffare le metodologie tradizionali d’apprendimento».

LEGGO

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