Garantismo, una bandiera solo per convenienza politica

Garantismo, una bandiera solo per convenienza politica

Sarebbe il caso, per decenza e pulizia del linguaggio, di abolire del tutto dal vocabolario politico la parola «garantista», almeno per salvarne la dignità.

Garantista sarebbe infatti: chi difende i princìpi dello Stato di diritto, chi vuole processi giusti, chi detesta lo sputtanamento mediatico, chi difende il valore costituzionale della presunzione d’innocenza.

Invece in Italia garantista è, nella totalità dei casi tranne rarissime eccezioni come i Radicali con Tortora o oggi Luigi Manconi che difende con coerenza i diritti dei poveracci e quelli degli avversari politici, chi vuole veder tutelati i diritti degli amici, dei sodali, dei parenti, riservando agli altri la gogna.

Per cui si vedono fieri garantisti che si scandalizzano se escono intercettazioni intrusive sul caso Consip, perché quella è la parte politica da difendere, ma non hanno nulla da eccepire, anzi sotto sotto godono pure, se si apre la telenovela dei messaggi Whatsapp di Virginia Raggi, una nemica e dunque passibile di trattamento mediaticamente rude.

E viceversa vedrai feroci forcaioli come i grillini che diventano agnelli garantisti se a finire sotto il torchio della giustizia capita qualche esponente del Movimento 5 Stelle. Uno spettacolo che sarebbe comico, se non fosse penoso e se non deturpasse il nobile nome di «garantismo», scambiandolo per uno strumento in mano al clan di appartenenza per piegarlo dove soffia il vento.

Per cui, aboliamolo, nel ricordo della sua antica nobiltà. E per sottrarlo dalle grinfie di chi non ci crede nemmeno un po’, ma ne agita la bandiera solo per convenienza politica, a zig zag, come capita.

Se vedete un articolo che ne fa menzione, sappiate che lì non si vuole difendere un principio, ma un’amicizia, uno schieramento, una militanza comune.

E ricordando che il garantista è vero se una volta, almeno solo una volta, è capace di difendere qualcuno lontano dalla propria cerchia, qualcuno antipatico, qualcuno che appartenga a uno schieramento politico con cui si è quotidianamente in lotta. E che se si è garantisti, lo si è per sempre, e non solo quando fa comodo. Cioè, in Italia: mai, se non appunto le nobili eccezioni prima menzionate.

Un po’ di sana ecologia lessicale non guasterebbe. Poi, avanti con la scazzottata politica, ma almeno senza l’ipocrisia. Giù le mani dal garantismo.[spacer height=”20px”]

Pierluigi Battista, Il Corriere della Sera 26 giugno 2017

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