“Adam Smith a trecento anni dalla nascita”, del prof. Infantino la prima lezione della Scuola di Liberalismo

“Adam Smith a trecento anni dalla nascita”, del prof. Infantino la prima lezione della Scuola di Liberalismo

Nell’Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi si è svolta questa sera la prima lezione della Scuola di Liberalismo 2024, “Adam Smith a trecento anni dalla nascita. Alle origini delle scienze sociali” a cura del professore Lorenzo Infantino. Nelle quasi due ore di lezione di fronte a numerosi partecipanti, in sala e da remoto, il professore ha ripercorso tutta l’opera del filosofo ed economista scozzese.

“Le biblioteche sono piene di scritti dedicati all’opera di Adam Smith”, ha spiegato Infantino. “Il maggior numero di commentatori si è soffermato sulla Ricchezza delle nazioni, molti meno sono stati coloro che hanno rivolto la loro attenzione ai Sentimenti morali, ancor meno sono stati gli studiosi che hanno preso in considerazione i saggi postumi. A proposito di questi ultimi Joseph A. Schumpeter ha scritto: «Oso dire che chi non conosce questi saggi non può avere un’idea adeguata della statura di Smith».”

Smith sosteneva che: “Nessuno può raggiungere i propri scopi senza interagire e senza collaborare con gli altri”. Per il professor Infantino questa è la spiegazione della “società aperta”, che si basa sul presupposto che ogni azione umana intenzionale determini conseguenze in intenzionali. È quella che il filosofo scozzese chiamava “la mano invisibile del mercato”. La teoria della mano invisibile attraversa tutta l’opera di Smith. La pagina in cui l’autore fa ricorso a questa metafora è la più importante della Ricchezza delle nazioni. Essa infatti contiene una premessa senza cui non è possibile avere contezza della funzione del mercato e da cui si giunge a una teoria della limitazione del potere e all’indicazione dell’habitat normativo della Grande Società.

Al termine della lezione è seguito un dibattito con gli iscritti, segno che il professor Infantino ha stimolato la curiosità dei presenti.

Share