Manifestare contro Putin per difendere noi stessi

Manifestare contro Putin per difendere noi stessi

Xi Jinping in un documento del 2012 diceva: “Ogni membro del partito ha il dovere di combattere ovunque e sempre i valori occidentali”. Valori che Vladimir Putin definisce “corrotti” e “decadenti” da almeno un quinquennio

Tutto, fatalmente, ritorna. Ritorna la Storia, ritorna la guerra e ritornano anche i valori. I valori soprattutto. È con la difesa dei valori tradizionali di Santa Madre Russia che Vladimir Putin ha giustificato la rottura con l’Occidente corrotto e corruttore. È sui valori del confucianesimo che si regge il sistema comunista della Cina imperialista di Xi Jinping.

È evocando valori sopiti nel profondo della nazione (Dio, Patria e famiglia) che Giorgia Meloni e altri come lei hanno costruito il proprio successo elettorale.

Chi pensava che decenni di consumismo e di globalizzazione avrebbero cancellato dall’animo umano il bisogno di identità e di tensione morale si sbagliava. Si sbagliava di grosso.

Del resto, è per la loro carica morale che la politica armeggia spesso e volentieri attorno ai temi etici, ai diritti, alle libertà. Una carica morale che mobilita, crea consenso, determina e radica identità e appartenenze.

È sulla “questione morale” che, da Berlinguer a Grillo passando per Di Pietro, si sono costruite carriere personali, fondati partiti, rivoluzionati assetti politici. È sulla “questione morale” che batte e ossessivamente ribatte da ormai trent’anni buona parte dell’informazione televisiva. È sul piano morale, quando non addirittura etico, che vengono poste oggi le più urgenti delle questioni: la difesa dell’ambiente, le politiche sanitarie, le scelte elettorali e persino le alleanze internazionali. Le alleanze internazionali in modo particolare.

E non per una scelta né per una particolare inclinazione nostra, ma perché così hanno voluto i nostri nemici. Xi Jimping, documento 19 presentato al congresso del Pcc del 2012: “Ogni membro del partito ha il dovere di combattere ovunque e sempre i valori occidentali”. Valori che Vladimir Putin definisce “corrotti” e “decadenti” da almeno un quinquennio.

Sotto attacco, dunque, sono i valori su cui si fonda l’Occidente; i principi cardine della nostra identità: la libertà e la democrazia. Con tutto quello che implicano. Potremo arrestare e vincere chi oggi, disprezzandoci, ci dichiara guerra solo se sapremo identificarci politicamente e appassionarci moralmente a qualcosa di più grande delle nostre piccole beghe interne: l’identità europea, la civiltà occidentale, i valori liberali. È in difesa di questi valori fondanti che oggi, a Milano, molti sono scesi in piazza. Non tanto in difesa degli ucraini, quanto di noi stessi e di ciò che ci tiene uniti.

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