#laFLEalMassimo – Episodio 73: Grazie Draghi e grazie euro

#laFLEalMassimo – Episodio 73: Grazie Draghi e grazie euro

Bentornati alla FLE al Massimo.

La caduta del governo Draghi ha colpito in modo abbastanza comprensibile i tanti che si stavano abituando all’idea di un paese normale, di un esecutivo credibile, guidato da uno statista capace di guardare al futuro e realizzare in modo pragmatico provvedimenti mirati a rompere il circolo vizioso di politiche miopi e clientelari che nel tempo ha gradualmente compromesso la capacità del tessuto produttivo italiano di creare valore e generare crescita economica.

Preso atto del versante emotivo è abbastanza evidente a tutti che la parentesi dell’ex banchiere centrale era un passaggio necessariamente temporaneo, volto a gestire alcuni profili di emergenza, come in effetti è stato fatto in modo inappuntabile, mentre il nodo dell’assenza di una classe politica degna di questo nome che potesse efficacemente raccogliere il testimone del governo Draghi rimane aperto.

Senza commentare le vicissitudini che hanno portato alle prossime elezioni anticipate e in attesa di vedere quali saranno le alternative disponibili per gli elettori, posto che i partiti attualmente in parlamento hanno dato ampia prova della propria inadeguatezza, questa rubrica vuole proporre una riflessione su una rete di protezione istituzionale che ci protegge da noi stessi.

Negli stessi giorni in cui la politica italiana dava il peggio di sé boicottando il lavoro portato avanti da uno dei pochissimi statisti che questo paese ha visto negli ultimi decenni, la banca centrale europea ha reso nota l’introduzione di uno meccanismo (il TPI trasmission protection Instrument) volto a proteggere i paesi ad alto debito come il nostro da possibili attacchi speculativi ed assicurare che la trasmissione della politica monetaria avvenga in modo corretto.

La nostra adesione alla moneta unica ha limitato fortemente le conseguenze negative della politica miope portata avanti da una classe politica mediocre, e ci ha consentito di avere più tempo per completare le riforme necessarie, ma non può (e non deve) sostituirsi alla sovranità di governi e parlamenti.

Non ci rimane molto tempo, se nei prossimi mesi non riusciremo ad esprimere un parlamento e un governo “normali” difficilmente potremo contare su aiuti straordinari che ci proteggano da noi stessi. Per la Fondazione Einaudi.

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