Osservatorio per il Diritto all’Innovazione

Osservatorio per il Diritto all’Innovazione

Manifesto

Ormai da tempo, la Fondazione Luigi Einaudi ha inserito tra i propri filoni di interesse e attività la questione dell’innovazione tecnologica e della trasformazione digitale – e in particolare le mutazioni dirompenti indotte dallo sviluppo e dalla diffusione dell’Intelligenza Artificiale.

Come ogni grande innovazione tecnico-scientifica capace di determinare trasformazioni epocali in termini sociali, economici, politici, filosofici e culturali, lo sviluppo dell’IA è accompagnato da speranze e preoccupazioni. Le prime legate al potenziale di sviluppo e all’aumento del benessere che è in grado di sprigionare, le seconde legate alle incertezze che ogni significativa novità genera fatalmente sconvolgendo gli assetti esistenti sia sul piano della condizione dei singoli che degli effetti sull’organizzazione collettiva e sui sistemi sociali.

Di fronte a tali mutamenti che, peraltro, nel caso dell’IA non hanno ancora dispiegato tutto il proprio potenziale, la Fondazione, coerentemente con il pensiero aperto e liberale di Luigi Einaudi, ritiene fondamentale mantenere un approccio metodologicamente laico che consenta di approfondire in modo completo  i vari profili cognitivi così da offrire all’opinione pubblica e ai decisori politici un utile contributo ai fini delle deliberazioni a carattere regolatorio che si renderanno necessarie.

Per queste ragioni la FLE ha deciso di istituire un Osservatorio sul diritto all’innovazione, che rappresenta di per sé un manifesto di apertura al cambiamento, ormai ineluttabile, che non può essere arrestato evocando fantasmi, ma che va governato in modo consapevole e pragmatico, com’è sempre accaduto nelle fasi più felici della Storia e com’è proprio della vocazione umana alla ricerca e al perseguimento del benessere.

Il diritto all’innovazione riguarda l’insieme di quegli interessi che meritano di essere promossi e protetti in quanto consentono ai cittadini di godere dei benefici assicurati dall’applicazione dell’I.A.

Il diritto all’innovazione si articola, dunque, in una considerevole serie di diritti dei singoli e delle formazioni sociali che si possono definire come “diritti digitali”.

Alcuni di questi diritti sono già previsti nel patrimonio costituzionale europeo e mondiale, ma il loro ambito di applicazione deve abbracciare, oggi, anche la dimensione digitale. Altri, nuovi, diritti andranno (o sono già stati) individuati in considerazione della peculiarità di quegli interessi digitali che non sono attualmente riconducibili ai diritti esistenti.

Basti pensare al diritto alla salute, al diritto all’istruzione e alla formazione, al diritto alla sicurezza sui luoghi di lavoro, al diritto alla circolazione, al diritto alla manifestazione del pensiero e al diritto all’informazione, al diritto alla comunicazione, al diritto ad associarsi attraverso i mezzi di comunicazione, al diritto di difesa, al diritto alla sicurezza, al diritto all’identità e alla competenza digitale, ecc.

Correttamente impostata la questione, è necessario un approccio di carattere generale per evitare che il tema venga ridotto a uno scontro tra interessi economici di alcuni colossi digitali e contrapposte minacce per i cittadini.

Un approccio complesso richiede analisi complesse, multidisciplinari, esaustive e lungimiranti, capaci di tenere insieme le due esigenze sopra richiamate di incremento del benessere individuale e collettivo e di contenimento dei rischi di regresso nelle condizioni dei singoli e dei gruppi.

La creazione dell’Osservatorio è stata preceduta dalla pubblicazione, lo scorso febbraio, del Rapporto “Le sfide dell’intelligenza artificiale. Il diritto di fronte all’innovazione e l’innovazione come diritto” redatto per conto della Fondazione Luigi Einaudi dal Prof. Giovanni Guzzetta, che presiederà l’Osservatorio.

Oltre alla finalità di analisi e documentazione, l’Osservatorio si propone come interlocutore naturale dei soggetti istituzionali e non chiamati ad assumere le decisioni di governo del cambiamento.

Com’è noto, esiste già un’ampia normativa che, direttamente o indirettamente, incide sulla disciplina dell’IA. Tale normativa, frutto di stratificazioni succedutesi nel tempo, è costantemente oggetto di aggiornamento e modifica sia a livello di Unione europea sia di singoli Stati membri: l’Osservatorio sul diritto all’innovazione aspira a essere una delle voci del dibattito che accompagna tali cambiamenti.

A questo scopo esso si propone di elaborare proposte e raccomandazioni coerenti con l’approccio metodologico descritto, anche al fine di delineare concretamente i contorni del “diritto all’innovazione”.

La composizione dell’Osservatorio sul Diritto all’Innovazione è ispirata alla garanzia di qualità tecnico-scientifica e all’interdisciplinarietà, al fine di consentire l’imprescindibile dialogo tra le varie branche del sapere che studiano l’IA.

I componenti del Comitato scientifico attualmente nominati sono:

  • Prof. Giovanni Guzzetta (Presidente), ordinario di Diritto Costituzionale e Pubblico presso l’Università di Roma Tor Vergata;
  • Avv. Luca Bolognini, Presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati;
  • Prof. Giuseppe Colangelo, associato di Diritto ed Economia presso l’Università della Basilicata, Coordinatore scientifico del Research Network for Digital Ecosystem, Economic Policy and Innovation;
  • Dott. Natale D’Amico, Consigliere della Corte dei Conti e componente del Comitato d’indirizzo dell’Istituto Bruno Leoni;
  • Prof.ssa Giusella Finocchiaro, ordinario di Diritto Privato e Diritto dell’Intelligenza artificiale presso l’Università di Bologna, membro della Commissione intelligenza artificiale per l’informazione istituita dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
  • Prof. Domenico Lombardi, economista, professore di Pratica delle Politiche Pubbliche e Direttore del Policy Observatory presso la Luiss School of Government;
  • Prof.ssa Maria Teresa Maggiolino, ordinaria di Diritto dell’Economia presso l’Università Bocconi e direttrice del corso di laurea magistrale in giurisprudenza;
  • Prof. Walter Quattrociocchi, ordinario e Presidente del corso di laurea in Data Science e direttore del Center of Data Science and Complexity for Society (CDCS) presso Sapienza Università di Roma;
  • Prof.ssa Serena Sileoni, associato in Diritto costituzionale presso Università Suor Orsola Benincasa di Napoli;
  • Prof. Gianluca Sgueo, professore di Democrazia digitale presso SciencesPo – École d’Affaires Publiques, responsabili del Dipartimento digitale del comitato scientifico della Fondazione Luigi Einaudi,
  • Prof. Alessandro Sterpa, associato di Diritto pubblico presso Università degli studi della Tuscia, dove coordina il dottorato Società in mutamento: politiche e diritti e sicurezza.

La Direzione dell’Osservatorio sul Diritto all’Innovazione è affidata ad Andrea Cangini, Segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi.

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