#laFLEalMassimo – Episodio 117: Barbero, la Russia e le lezioni cattive

#laFLEalMassimo – Episodio 117: Barbero, la Russia e le lezioni cattive

Questa rubrica in apertura ricorda come sempre le innumerevoli vittime dalla vergognosa invasione perpetrata dalla Russia, i civili innocenti e i militari caduti difendendo eroicamente la libertà del popolo ucraino, ma anche gli eroi silenziosi come Alexei Navalny che, come il nostro Giacomo Matteotti si è opposto dall’interno al regime e ha pagato con la vita.

Oggi parlo di un video del professor Barbero che andrebbe proiettato nelle scuole. Non per la valenza didattica o per le lezioni di storia, su come è possibile abusare di notorietà e autorevolezza acquisita nel tempo per veicolare messaggi fuorvianti e politicamente orientati a sostegno di un invasore genocida.

Barbero parla di storia ed è uno storico famoso. Barbero dice cose vere, nel dettaglio dice che l’Italia e altri paesi hanno invaso la Russia nel corso di alcuni secoli e che la Russia non ha invaso questi paesi. In questo modo però induce l’ascoltatore a cadere in due fallacie logiche volte che possono essere strumentalizzate per sostenere le azioni di Putin

La prima fallacia è che la Russia sia un paese che si difende e non attacca mai. Ma si tratta di una conclusione derivante da una scelta opportunistica dei fatti riportati: l’amio Andrea Boda su Twitter ha evidenziato che “L’imperialismo russo, nel periodo dei Romanov (a cui l’aggressore seriale Putin esplicitamente s’ispira) ha avuto un’espansione territoriale di 142 km^2 al giorno, 50mila km^2 all’anno per oltre 300 anni di dinastia (1613-1917).

Quindi è sbagliato sostenere che la Russia si difenda soltanto, anche se prese singolarmente le affermazioni dello storico sono vere. La seconda fallacia è quella di lasciare intendere che le nazioni possano essere personalizzate, che siano come individui di cui si può osservare e giudicare la condotta per secoli. L’Italia fascista di ieri governata da qualcuno che appoggiava le leggi raziali e le campagne militari non ha nulla a che vedere con la repubblica democratica di oggi.

Così come l’invasione realizzata da Putin non può in nessun caso essere considerata come azione difensiva rispetto a fantomatiche espansioni della NATO.
Allora insegniamo nelle scuole che anche dei personaggi autorevoli bisogna dubitare quando piegano la logica e selezionano i fatti per sostenere ideologie politiche presenti.

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