In Fondazione Einaudi confronto tra Sisto e Maruotti (ANM) sulla riforma della Giustizia. Benedetto: “Al referendum costituiremo il Comitato per il sì”

In Fondazione Einaudi confronto tra Sisto e Maruotti (ANM) sulla riforma della Giustizia. Benedetto: “Al referendum costituiremo il Comitato per il sì”

Nell’Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi si è consumato ieri sera un interessante confronto, senza esclusione di colpi, tra il governo e l’Associazione Nazionale Magistrati sulla riforma della giustizia in discussione in queste ore al Senato. A sfidarsi, con tanto di guantoni da boxe sul tavolo dei relatori, il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto e il segretario generale dell’Anm, Rocco Gustavo Maruotti. I due si sono ritrovati fianco a fianco in occasione della presentazione del libro “A cosa serve il ricordo” del Sostituto Procuratore della Repubblica di Patti, Andrea Apollonio, un volume che raccoglie i discorsi pronunciati dai presidenti della Repubblica in occasione del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura per commemorare i magistrati vittime di mafia e terrorismo.

“Il Csm”, ha detto Maruotti aprendo il confronto moderato dall’avvocato Giuseppina Rubinetti, “serve a favorire l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Oggi, creandone due, lo si modifica cercando di indebolirlo e lo si delegittima”. Il fatto di prevedere, ha aggiunto, “l’estrazione a sorte di un organismo di rilevanza costituzionale presieduto dal Capo dello Stato dovrebbe stupire, perché affidare al caso la selezione dei magistrati è in totale contrasto con la visione pluralistica che la Costituzione ha per tutti gli organismi di rilevanza costituzionale. E poi la sorte è cieca”. Questa riforma, sostiene Maruotti, “non serve a migliore l’efficienza della giustizia e non serve a separare le carriere, che sono già separate, ma serve solo a riformare il Csm. Se si vuole veramente far funzionare la giustizia, invece di perdere tempo con questa riforma”, servono interventi realmente efficaci come, ad esempio, “aumentare le piante organiche”.

“Questo governo”, ha risposto il viceministro Sisto, “gode del consenso dei cittadini e ha un programma che ha sempre previsto la separazione delle carriere, è dunque naturale che si raggiunga un obiettivo promesso in campagna elettorale”. Riferendosi al sorteggio per i membri del CSM, ha poi aggiunto: “Quando le correnti diventano cordate non vanno bene. Intendo quando gestiscono dal punto di vista politico le nomine, la disciplina, e una serie di circostanze che i libri di Palamara hanno messo nelle condizioni anche il pubblico più minuto di poter percepire nella loro gravità. Vogliamo che questi fenomeni siano mantenuti o vogliamo fare qualcosa per evitare che si perpetrino? Ciò che è accaduto, o abbiamo percepito, sembra non sia mai esistito”.

Una cosa è già certa, ha detto il presidente della Fondazione Einaudi Giuseppe Benedetto, da sempre grande sostenitore della separazione delle carriere dei magistrati, “appena il parlamento approverà in doppia lettura il disegno di legge Nordio, l’Anm costituirà il Comitato per il No alla riforma mentre noi della Fondazione Einaudi metteremo in piedi quello per il sì”.

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