In ricordo di Carlo Azeglio Ciampi

In ricordo di Carlo Azeglio Ciampi

Carlo Azeglio Ciampi si è spento questa mattina in una clinica romana all’età di 95 anni.

Fu presidente della Repubblica dal 1999 al 2006, governatore della Banca d’Italia per 14 anni ((1979-93), primo presidente del Consiglio non parlamentare nella storia della Repubblica (1993-94) e più volte ministro.

La Fondazione Luigi Einaudi lo ricorda attraverso le sue stesse parole, pubblicate sul catalogo della Mostra L’eredità di Luigi Einaudi. La nascita dell’Italia repubblicana e la costruzione dell’Europa, allestita al Palazzo del Quirinale nel maggio 2008 in occasione del sessantenario dell’elezione di Luigi Einaudi a Presidente della Repubblica.

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Luigi Einaudi, figura esemplare

L’Italia ha espresso, e ne è stata illustrata, personalità di intellettuali/statisti di altissimo livello. Nella transizione difficile che il Paese da più anni attraversa, tornare a constatare questa verità rassicura sulla prospettiva che la nazione ha di fronte a sé, conforta nel ritrovare la via della crescita: economica, istituzionale, morale.

Luigi Einaudi è una di queste esemplari figure, uno dei padri della nostra patria.

Fu economista insigne. Per saldezza di principi teorici, padronanza degli strumenti d’analisi, senso storico, attenzione agli aspetti empirico-istituzionali, impegno nella proposta di politica economica, nell’insegnamento, nella divulgazione si colloca tra i maestri del pensiero economico, della scienza delle finanze in particolare. Ha tenuto alta la tradizione della migliore scuola neoclassica italiana, affermata, sulla scia di Francesco Ferrara, da Maffeo Pantaleoni, Vilfredo Pareto, Antonio de Viti de Marco, Enrico Barone, Umberto Ricci.

Fu bibliofilo raffinatissimo. Si deve a lui la costruzione di una straordinaria raccolta di libri, fonti e documenti nel campo della economia politica e delle scienze sociali. Per quantità e qualità dei materiali messi a disposizione degli studiosi, la biblioteca “Einaudi” trova nel mondo rari riscontri.

Fu giornalista instancabile, efficace. I suoi articoli restano un modello di giornalismo imperniato sui contenuti, offerti al lettore con brillantezza di stile, assoluto rigore nello scandire il fatto, l’interpretazione, gli argomenti, i giudizi di valore.

Fu europeista convinto, per analisi e per fede nell’ideale federalista. Ha recato un apporto importante, di riflessione originale e di attività persuasiva, all’affermarsi dell’idea d’Europa in Italia e nel mondo.

Fu uomo politico, dentro e fuori del Parlamento. La sua partecipazione da cittadino nell’arena politica era mossa da convincimenti meditati e fermi, che seppero meritargli il rispetto degli stessi avversari. Questi convincimenti egli sempre dichiarò apertamente, con la parola e con lo scritto, nella stessa lunga stagione del fascismo-regime. Li ispirava un elevatissimo, nobile senso dello Stato. Si risolvevano in un liberalismo attivo, democratico, alieno dal laisser-faire. In esso, libertà civili e libertà economiche si nutrivano, si esaltavano, reciprocamente.

Queste virtù, praticate nell’arco di un cinquantennio di vita pubblica, rifulsero, sul piano dell’azione di governo dell’economia, nel 1945-47. Da Governatore della banca centrale e Ministro del bilancio diede un contributo decisivo – nell’Italia schiantata dalla guerra, umiliata dalla sconfitta, lacerata dalle divisioni, precipitata nella miseria – al ritrovamento del bene inestimabile di una moneta stabile. Fu, questo, il presupposto essenziale della ricostruzione economica e dell’avanzamento materiale e civile del Paese negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso.

Queste stesse virtù, nella neo-istituita Repubblica fondata sulla sovranità popolare e sul lavoro, fecero di lui il Capo dello Stato che, conquistando il rispetto e la stima degli italiani, seppe degnamente rappresentare l’unità nazionale.

Allo stesso modo seppe guadagnare fiducia e credibilità a un Paese che voleva stare a pieno titolo nel consesso delle Nazioni.

 

                                                                                                                                      Carlo Azeglio Ciampi

                                                                                                                      Presidente Emerito della Repubblica Italiana

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