“Pietre d’inciampo”, così perdiamo la guerra della memoria

“Pietre d’inciampo”, così perdiamo la guerra della memoria

Le «pietre d’inciampo» vandalizzate e divelte a Roma, nel cuore di un rione storico come Monti, da una gang di mascalzoni antisemiti sono state ideate e realizzate proprio perché Roma cominciasse finalmente a ricordare l’orrore della persecuzione contro gli ebrei, perché i romani davvero potessero «inciampare» su una memoria inerte e lacunosa. Grosse come un sampietrino, con su incisi i nomi, le generalità e il campo dove sono stati sterminati gli ebrei romani vittime della Shoah, le «pietre d’inciampo» dovevano servire a restituire un’identità a esseri umani ridotti a numeri prima di essere assassinati in massa. E dovevano servire a dire ai romani indifferenti: guardate che Auschwitz non è stato un luogo lontano che non riguarda la vostra storia, la storia di tutti, guardate che da qui partirono i vagoni piombati con destinazione i campi di sterminio (c’è una pagina sconvolgente della «Storia» di Elsa Morante a restituircene il dramma), guardate che il 16 ottobre del ’43 durante il rastrellamento del Ghetto, migliaia di ebrei vennero deportati e solo in pochissimi sopravvissero al massacro, guardate che queste pietre parlano di noi, di noi tutti, non potete far finta di niente e restare indifferenti.

L’oltraggio antisemita che ha voluto profanare l’altra notte le «pietre d’inciampo» ha voluto quindi colpire esattamente questo simbolo della memoria ritrovata. Chiunque sia il responsabile di questo sfregio, il significato di un gesto così feroce nel suo aspetto simbolico è che l’odio per gli ebrei non può che passare per la negazione della Shoah, attività molto frequentata dagli antisemiti di matrice neo-nazista e di matrice islamista radicale. Ma un’Europa e una capitale come Roma che non inorridiscono di fronte a questi gesti hanno già perduto la guerra della memoria. E non ci saranno più pietre d’inciampo a ricordare quello che vorremmo dimenticare.

Pierluigi Battitsa, Il Corriere della Sera 11 dicembre 2018

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