Flat tax? Per 3/4 degli italiani c’è già

Flat tax? Per 3/4 degli italiani c’è già

Aliquote progressive, tax expenditures e bonus 80 euro fanno già una “flat tax”. Non nella forma, naturalmente, ma nella sostanza. Almeno per tre quarti degli italiani. Il 75% dei contribuenti è infatti a Irpef zero o comunque sconta un prelievo inferiore al 15% del proprio reddito complessivo. Chi beneficerebbe della “tassa piatta”, sarebbe invece il restante 24,92% della platea, vale a dire 10,2 milioni di persone che applicano oggi un’Irpef superiore al 15%: un popolo che spazia dai 2,2 milioni di contribuenti con un reddito complessivo compreso tra i 26 mila e i 29 mila euro annui, per i quali la differenza sarebbe comunque limitata rispetto al 17,35% di oggi, fino ai 35.677 “Paperoni”, che dichiarano oltre 300 mila euro, versandone attualmente il 39,52% al fisco.

È quanto evidenzia uno studio del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, basato sulle statistiche diffuse dal Dipartimento delle finanze con riferimento alle dichiarazioni 2017 (si veda ItaliaOggi del 29 marzo scorso). L’analisi dei grandi numeri associati ai redditi dichiarati, ma soprattutto alle spese fiscali (deduzioni e detrazioni), costituiscono “la premessa ineludibile per qualsiasi ragionamento di ridisegno del prelievo osserva il Cndcec.

Rispetto ai circa 843 miliardi di euro prodotti dalle persone fisiche nell’anno 2016, la base imponibile vera e propria si attesta a 797 miliardi. Ciò per effetto dello scomputo dei redditi assoggettati a cedolare secca sulle locazioni di immobili (circa 13 miliardi di euro), delle deduzioni sulla prima casa (8,8 miliardi) e degli altri oneri deducibili, superiori ai 26 miliardi di euro. Tra questi spiccano i 19,5 miliardi di euro per contributi previdenziali e assistenziali, ma anche i 3,6 miliardi destinati dagli italiani alla pensione integrativa.

Una volta determinata un’Irpef lorda pari a 216 miliardi di euro subentrano le detrazioni. Come di consueto le voci più costose per l’erario sono quelle per i redditi da lavoro (42,1 miliardi di euro) e per i familiari a carico (12,6 miliardi), ai quali si aggiungono i bonus per ristrutturazioni edilizie (5,3 miliardi), per il risparmio energetico (1,3 miliardi) e le spese sanitarie (3,3 miliardi).

Il totale delle detrazioni ammonta a 67,5 miliardi di euro, anche se circa 7 miliardi vengono persi dai contribuenti incapienti (ossia privi di Irpef). Sommando il bonus degli 80 euro mensili, fruibile da 11,5 milioni di lavoratori, il totale di soggetti con imposta nulla sale a 12,6 milioni, ossia 31% del totale. Si ricorda che nel 2016 il 45% dei contribuenti ha dichiarato redditi compresi entro i 15 mila euro annui, versando appena il 4,2% dell’imposta totale.[spacer height=”20px”]

Valerio Stroppa, ItaliaOggi 4 aaprile 2018

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