Ong e business, il caso Msf

Ong e business, il caso Msf

Il richiamo del cardinale Bassetti all’etica della responsabilità e al rispetto delle regole stabilite dall’Italia per le Ong che operano il salvataggio degli immigrati in mare, e la sua osservazione per cui la pura idealità può trasformarsi in pericolosa ingenuità, trovano conferma nel confronto fra le cifre della crescita del numero di immigrati irregolari in Italia dal 2011 al 2016 e le cifre della crescita delle entrate per donazioni di Medecines Sans Frontieres, Msf, nello stesso periodo.

Medici senza frontiere, la maggiore Ong impegnata in questa attività, ha il merito della trasparenza del bilancio, sicché le cifre dei suoi ricavi e delle sue spese sono accessibili in rete, insieme all’invito a nuove donazioni. Altre Ong impegnate in questi salvataggi hanno in rete l’invito a fare donazioni; però gli appelli non sono affiancati dai bilanci.

Dunque mi concentro su questi dati, sia perché Msf è la maggiore Ong, sia perché essa è la più importante fra quelle che non accettano le regole applicate con rigore dal ministro Minniti. Msf ha origine in Francia, Paese che ha chiuso le proprie frontiere e quindi anche ai salvataggi di questa Ong «senza frontiere».

Nel 2008 e nel 2009 non ci sono rilevanti arrivi di immigrati via mare in Italia. Msf ha 675 milioni di entrate nel 2008 e 665 nel 2009. Nel 2010 ci sono grandi emergenze per i terremoti in Haiti e Pakistan e le entrate di Msf balzano a 943 milioni.

Nel 2011 gli arrivi in Italia di immigrati irregolari spesso salvati da Msf e altre Ong salgono a 62mila. Le entrate di Msf non tornano ai 665 milioni del 2009, ma sfiorano i 900 milioni (la cifra è 886).

Nel 2012 gli arrivi con salvataggio di immigrati irregolari in Italia si ridimensionano a 48.128 ma le entrate di Msf che emerge in questi salvataggi salgono a 947 milioni; nel 2013 gli arrivi sono solo 43 mila, ma i salvataggi si sono accresciuti e le entrate di Msf sono un miliardo e 8 milioni.

Nel 2014 l’ondata di immigrati irregolari in Italia balza a 170mila arrivi e le entrate di Msf a un miliardo e 281 milioni.

Nel 2015 altri 143mila immigrati in Italia spesso salvati da Ong; le entrate di Msf sono ora 1 miliardo e 444 milioni.

Nel 2016 gli immigrati irregolari salgono a 153mila, le entrate di Msf superano il miliardo e mezzo (1.516.000.000).

La sequenza della crescita delle donazioni a Msf e delle ondate di immigrati irregolari, tratti in salvo dalle Ong, dai barconi affondati o quasi degli scafisti, è lo specchio di una spirale, in cui crescono i traffici illeciti degli scafisti e i salvataggi delle Ong, che ricevono donazioni crescenti ed hanno più mezzi per farli; aumentano perciò i traffici clandestini e gli arrivi in Italia, con un costo per il nostro bilancio che, come ha osservato Alessandro Sallusti, oramai supera i 4 miliardi annui, che accrescono il nostro debito.

Viene in mente il paradosso descritto dallo storico dell’economia Carlo Maria Cipolla per cui le donazioni per la liberazione degli schiavi provenienti dall’Africa, nei secoli fra il ‘500 e l’800 incentivarono la schiavitù perché i mercanti di carne umana trovarono conveniente catturarne di più, per riscuotere i riscatti.

L’etica della responsabilità induce a considerare le conseguenze di azioni ispirate da idealismi ingenui o da ideologismi astratti, gli uni dettati dal cuore, gli altri dall’arroganza della ragione. [spacer height=”20px”]

Francesco Forte, Il Giornale 12 agosto 2017

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