Droghe, Italia al quarto posto per uso di cocaina

Droghe, Italia al quarto posto per uso di cocaina

L’Italia è il terzo Paese in Ue per uso di cannabis e il quarto per uso di cocaina: è quanto emerge dal rapporto dell’Agenzia europea delle droghe divulgato qualche giorno fa. Lo abbiamo raccontato in tre infografiche, accompagnandolo al consueto commento di Davide Giacalone.

I dati sul consumo di droga vanno presi con le molle. Si tratta di mercati illeciti, quindi i dati sono stime. È significativo il contatto con gli stupefacenti, ma quello che ha conseguenze devastanti è il consumo ripetuto e abituale. Inoltre i consumi si impennano per le droghe in pasticche, accessibili a tantissimi, diffuse in innumerevoli centri di ritrovo e discoteche. Costi bassi, accesso facile, modalità apparentemente usuali (inghiottire una pasticca è abitudine di tutti), l’eterna illusione del controllo (non diventerò un tossicodipendente). Sono queste le porte dell’inferno. E temo che a varcarle siano più numerosi di quanto questi dati non mostrino.

Poi c’è una logica interna alle sostanze: se prendi droghe che inducono eccitazione, rendono vigili e reattivi, aumentano la resistenza alla fatica (del ballo e dello sballo!), poi crescono anche quelle che vengono prese per ridiscendere e placarsi. Da qui il ritorno in grande dell’eroina, che era la droga dei perdenti e dei persi, di quelli additati come drogati, dei relitti umani sfasciati, dei pronti a tutto per una dose. A distruggere e a distruggersi. L’eroina è sempre la stessa, più accessibile e meno cara, cambia l’atteggiamento di chi l’assume. Quasi un rimedio, in realtà, prestissimo, un cappio ancora più stretto.

Da tempo i non drogati ne discutono in termini ideologici. I drogati non ne discutono, ne crepano. Anche da vivi. Gli altri s’interrogano sulla libera scelta, di cui ciascuno è responsabile. Ma è proprio questo il punto: a parte che l’età di accesso alla droga è sempre più bassa, mettendo in dubbio anche la scelta della prima volta, in ogni caso è proprio quella la cosa che si perde: la capacità di scegliere. L’uso ripetuto cancella la libertà. Tolleranza e assuefazione legano con nodi secchi. Le droghe sintetiche bruciano l’intelletto fin da subito. Condizioni in cui libertà e scelta sono parole senza significato. Basta dismettere i panni della discussione astratta e fare un giro fra i coinvolti, per rendersene conto.[spacer height=”20px”]

Legalizzazione sì o no? I liberali si scontrano

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