Dietro la frase di JFK…

Dietro la frase di JFK…

“In un notissimo passo del suo messaggio di insediamento alla Casa Bianca, John Fitzgerald Kennedy affermò: «Non chiedetevi cosa il vostro paese possa fare per voi, chiedetevi cosa voi potete fare per lL vostro paese».

È un segno significativo della nostra epoca il fatto che il dibattito suscitato da questa frase abbia sostanzialmente riguardato la sua origine e non il suo contenuto. In effetti, nessuna delle due proposizioni dell’alternativa offerta da Kennedy descrive un rapporto fra il cittadino e il suo governo che sia degno degli ideali di uomini liberi che vivono in una società libera.

La formula paternalista “cosa il vostro paese possa fare per voi” lascia intendere che il governo è il tutore e il cittadino il discepolo, ossia una concezione in netto contrasto con la convinzione per la quale ogni uomo libero e responsabile del proprio destino.

La formula organicistica “cosa voi potete fare per il vostro paese” implica che il governo sia un signore o una divinità e che il cittadino sia il suo servo o il suo fedele.

Per l’uomo libero, il suo paese a l’insieme degli individui che lo compongono, è non un’entità che li trascende.
Egli è orgoglioso di un comune retaggio ed e fedele alle comuni tradizioni, ma considera il governo come un mezzo, come uno strumento, non come un dispensatore di favori e di doni, e nemmeno come un padrone o una divinità che debba essere venerata o servita ciecamente.”

Milton Friedman, Capitalismo e libertà

 

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